Dall'Afganistan a Cinecittá

Intervista con Lia Lippiello

ci sono delle vite avventurose e ricche d’impervisti e di nuovi tipi di carriere una di queste e quella della modella romana Lia Lippiello

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 Ciao potrebbe presentarti per un pubblico svedese?

Si dai che bello sono nata ad Avvelino e cresciuto nella sua provincia in un piccolo paese Mugnano del Cardinale è una paese antico ricco di storia e di memorie molto particolari non è stato per fortuna colpito dal terremoto sono a Roma da dieci anni ora mi sono trasferita a Roma dove mi dedico alla moda e sono aspirante attrice

Come hai iniziato le tue esperienze?

Attuali dalla passione del cinema ho preso lezioni in privato e adesso lavoro in una fiction su web. Ho fatto anche qual cosetta prima ma questo è un ruolo più impegnativo  

Quale sono le principali difficoltà nell’iniziare una carriera d’attrice?

Ci sono quelle tecniche che però ti fanno mettere alla prova è un’emozione grandissima nel tirare fuori un altro lato del tuo carattere nei casting c’è sempre molta paura o meglio adrenalina hai la paura di affrontare ma riesci a farlo a testa alta ti testi in diverse situazioni-. La paura è quella che ti sprona ti dà l’adrenalina adatta per andare sempre meglio . Ne parlo per esperienza avendo fatto il militare. Questo mi ha arricchito parlando i vari accenti italiani come ad esempio il bolognese , il veneziano e il milanese.

 Puoi raccontaci della tua esperienza militare

  Sono partita 11 dicembre del 1999 ho fatto il Raf a Ascoli piceno per tre mesi dopo mi sono addestrata in val d’Aosta perché ero fuciliere Alpina da qui sono andata a Venzone in provincia di Udine sui luoghi della grande guerra per poi partire per varie missini all’estero da Seravjevo all ‘Afghanistan passando per il Kosovo. Li ho scoperto in Afghanistan il valore della vita e di quello che abbiamo in Italia ho visto bimbi scalzi e pieni di cenci ma erano sempre sorridenti nonostante la tristezza degli occhi. Questo ma ha fatto apprezzare quello che avevamo qui. Aprezzi anche una cosa piccola e forse futile come una gomma da masticar eti cambia del tutto. Le donne che vedevo io in Kosovo erano donne a cui mancava un canino perché erano state abusate tra la popolazione sia albanese che serba durante la nostra missione di pace. In Afghanistan non avevamo nessun contatto con le donne la situazione era terribile. Anche se offrivamo dei dolciumi a un bimbo potevamo rischiare una sassaiola e sparavamo in area.

Ci puoi in base alla tua esperienza raccontarci della differenza che è presente tra le azioni di battaglia ?

La differenza tar la violenza del cinema che è esagerata di brutto se lo vivi la vivi in una maniera diversa fanno sembrare dei Rambo tutti ci sono anche persone che fuggono che divengono anche pericolosi nel senso che ti possono lasciare lì, purtroppo sono rari i collegi che ti danno una mano devi sicuramente avere una buona squadra non ci sono sparatorie maga galattiche. Sono più ripetitive più piccole e soprattutto molto meno spettacolari Noi abbiamo avuto ungheresi e americani questa e la mia esperienza. Gli americani erano serie e hanno preparato bene la parte di combattimenti mi sentivo sicuro. Gli ungheresi non erano cosí combattenti erano più per le loro. Erano sicuramente meno motivati. Questo era durante un campo erano li tanto per esserci. Però devo aggiungere che era durante un campo di addestramento non in una missione di pace.

Una domanda che sorge spontanea e come mai ti sei arruolata?

Ho deciso d’intraprendere la carriera militare perché ero fin da piccola attratta dall’esercito soprattutto dalle missioni di pace . Un volta da piccola ho persino marinato per andare a Salerno per fare un domanda che poi è arrivata quando avevo 18 anni

  Te sei una bellissima ragazza hai incontrato episodi di sessismo Oppure l’ambiente militare è un isola felice??

Una bella ragazza è un parolone non non mai avuto a che fare con il sessimo sotto le armi erano molto serie e severi avevamo un palazzo solo per noi con un picchetto di soldatesse il controllo avveniva solo se si appurava che eravamo tutte nelle camerate come da regolamento. Avevamo un quartiere da sole comunque anche se mi piaceva l’ambiente militare non è un ‘isola felice nessuno era dolce con noi ci trattavano da soldati non da donne. Questo era giusto anche per una questione di parità

 Sei partita nel 1999 quando è iniziata la guerra al terrorismo di matrice islamica questa sembra per me oggi ancora più cruenta cosa avete fatto di concreto in paesi come la Bosnia e l’Afghanistan per fare un ponte tra queste culture?

Quando eravamo in missione uscivamo in pattuglia cercavamo di portare genere di prima necessità.  Questo nei Balcani in Afghanistan è diverso li ci odiano o meglio non vogliono degli stranieri nel loro territtorio

Immagino che hai visto diversi film di guerra ce ne qualcuno che secondo te s’avvicina di più alle tue esperienze?

Il film che s’avvicina di più alle mie esperienza e “GI jane” di Rudley Scott , si vede dall’addestramento e anche dalla durezza dei militari hai voluto avere la parità hai voluto avere la bicicletta e allora pedali

Come mai hai deciso di passare alla moda prima e poi al cinema dal mondo militare?

Il passaggio dalla vita militar ea quella da modella è stato solo per gioco ho fatto alcune foto e da li ho iniziato a lavorare. Il cinema cerco di farlo studiando con passione per arrivare a questo desiderio che ho dentro che ho avuto fin da bambina

Il cinema italiano che rapporto hai?

Per me il cinema italiano per me è storia è poesia e la mia storia da felini a Anna Magnini a Sofia Loren. Fa ridere e sia comico che cultura è qualcosa che è parte di me. Mi vedrei nel ruolo non tanto della ragazza buna più una ribella e cattiva ci sono troppe buone ragazze dobbiamo vedere persone un po’ più forti cattive diverse . A me piace molto Anna Magnini la sua recitazione con corpo e sentimento per me lei era un ‘emozione pure che riveste ancora oggi il mio corpo di brividi 

Il film svedese che conosci meglio  ?

Non ne ho uno svedese che ricordo particolarmente è un film polacco ma coproduzione svedese  quindi vicino a voi “le donne e il desiderio” di Tomasz Wasilewskihe è stato premiato a Berlino. È molto bello è tratta di alcune donne che hanno importanza nella storia della Polonia recente.

Robert Fogelberg Rota