Un d'Annunzio amletico

Uno dei dieci capolavori del cinema italiano

Titolo Il cattivo poeta

regia Guankuca Jodice

Interpreti Sergio Castelitto

distribuzione Rai paly

Voto capolavoro

pochi film sono secondo me in questi ultimi anni belli come “Il cattivo poeta “ di Gianluca Jodice. Si tratta di un’opera enorme in tutto dalla fotografia di Daniele Ciprì capace con tagli di luce su sfondi scuri e tenebrosi ma all'improvviso nell'onnipresente lago di Garda a dare l’idea di un periodo difficile dove l'Italia fascista scopre che quella che voleva essere un rivoluzion é un sistema oppressivo in un ambiente opprimente come quello del “Conformista” di Bernardo bertolucci ma molto più potente dove recitano anche i sassi. Dalla meravigliosa torpediniera Puglia che si erge dal verde all'onnipresente dante. La storia é lineare con una padronanza ottima della lingua che é quella eloquente esteta e raffinata del vate. Da notare che i vati sono due il vecchio quasi cadaverico simbolo ancora di più del sontuoso e raffinato ma mai bomba stico vittoriale degli italiani il vegliardo ma ancora affascinate, fascinoso e anticonformista Gabriele D’annunzio Casteellito e il giovane federale Giovanni Comini interpretato da Francesco Patanè . Il giovane attore e autore genovese é una vera e propria rivelazione anche lui simile nel fisico a D’Annunzio rappresentata il prodotto di un’educazione basta sull’amor di partia la cultura classica ma via via che si allontana dal totalitrarismo più bieco. Lo si vede in una delle scene piú forti e meglio monatta che é il scarificio dell’amata Luisa interpretata da Lina una bravisismaLidiya Liberman:

: una figura di donna serie dignitosa forte e anche se non troppo a prima vista volitiva che potrebbe anche essere la versione giovane di Amélie Mazoyer la nostalgica lotilde Courau:. Cornificata di granl lunga a lei vive nel mito nell’immagine del vate la cui grandezza stava nell’impresa fiumana sicuramente coem tutta la vitta di Da’Anunzio Gabriele Amleto mancato l *insistere in maniera quasi ridicola sui topi il parlar ea bassa voce ma anche la sensualità che lo prta a avvicinare i nemico i barbari germaici e wagneriani raprestanati dalla bellissima ma tetra Emy Heufler che ha la maschera quasi da teatro No per la sua appratente inespressività di Janina Rudenska. Si insinua precisamente come il commissario Rizzo un bravissimo Massimiliano Rossi in quella che é lo spazio vitale del vate per a poco a poco corromperlo rovinarlo etenatre di asservirlo. Ha differenza di Giovanni appartemente un burocrata allevato dal fascismo il vate nonostante i suoi eccessi la cocaina e il sesso é un uomo libero convinto sia delle sue scelte


Il merito di Castelitto che è ricordiamo prima di tutto un grande atorr di teatro e´di presentare un ruolo che é bello in quanto ruolo complicato perché ha tre parti quella caudente che il giocave federale non riesce a esprimere Quella che é la sua scelta pubblica decadentista ma anche quella visionaria che é solo parzialmente compresa dalle sue donna ma anche da Giancarlo maroni un Tommaso ragno particolarmente ispirato il segretario e intendete del Vittoriale. Un ruolo simile a quello della segretaria del giovane Comiti che lo informa di quello che non vuole vedere il comportamento dei suoi tirapiedi delle camice nere come Carletto Lino Musella. Il discorso sul fascismo e i suoi effetti si vede sopratutto tra i genitori ci Carlo Comiti sopratutto il padre i bonario paolo Graziosi che vive nella sua casa di un contadino appena imborghesito con immagini religiose e quasi spinto dalla mogli una coppia di Ave ninchi a denunciare un amico per una critica anche pesante al duce ma sopratutto che si spaventa quando s’accorge di aver sporcato una foto del duce. Questo perché Giovanni precisamente come D’annunzio non ha visto il fascismo chiuso il giovane in una visione del fascismo che é idealizzata mentre d’annunzio si é buratto nella retorica e come il Don Quxiciotoe capisce cosa potrà significare l'alleanza con il totalitarismo tedesco che porterà solo alla morte. La morte non bella ma per via di qualcosa d'opprimente. Da notare e qui abbiamo la quasi pazzia di D’Annunzio che é così data per via di aver anche inconsapevole e creato un mostro opprimente di stupiditá. Non tanto in mussolini freddo distaccato e appena accentata impersonato da Vincenzo pirlotta ma da quello che é il gerca più ottiso anche a volte attaccato dallo stesso Mussolini Strace che ha il volto duro di Fausto Russo Alesi un ‘interpretazione forte non sotto le righe quasi da carro armato che mostra il nuovo corso che é uno sfruttamento un annullamento anche di una grande cultura. Qui il gioco di Jorice é quello dell’Amleto in uno specchio con il giovane Giovanni e con una visione tirannica tetra e ottusa dove giocano anche le statue. La bellezza classica delle sattue e paragonata ai busti del duce chiusi in una stupida brutalità. Un film che si appresta a diventare un grande classico da vedere amare e rivedere

Robert Fogelberg Rota