Napoli come non si é mai vista

U commisario

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Si stava meglio quando si stava peggio…….

Tittolo le indagini del comissario Riccradi

Regia Alessandro D’Alatri

Interpreti Lino Guarciale, Antonio Milo

Distribuzione Rai Un

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Le fiction italiane si sono mostrate soprattutto quelle targate rAi dopo produzioni coem I medici e soprattutto Il nome della Rosa molto belle. Adesso è la volta con una bellissima fotografia molto sotto le righe del bravissimo Davide Sondelli e un montaggio spettacolare da parte di Emiliano Bellandro per la scrittura di Maurizio Giovanni di una serie che gioca con un ‘idea che avrebbe fatto Elvira Notari se la televisione fosse stato un bene di massa nel 1930. Elvira Notari è stata una delle prime registe donne che poi avrebbero popolato con nomi come Linda Wertmüller , Francesca Archibugi e soprattutto Lilliana Cavani il cinema italiano.- la Notari inventò poco prima della prima guerra mondali un cinema neorealista anti litteram naturale sulla vita della Napoli del Novecento. Uan vita vista dai bassi dalle parti brutte e spesso grazie alle donne. Il fascismo non poteva apprezzarla e prima degli eccellenti studi di Giuliana Bruno non venne mai presa in considerazione. Molte delle sue esperienze anche se in chiave comica e ironica vennero riprese dai vari registi che collaborarono con Totò e dal cinema napoletano contemporaneo. Mi  basero soprattutto sul terzo episodio che secondo me ‘quello più interessante  “il posto di ogniuno” che ha per me più valore per così dire socialie. Qui siamo difronte avventure che a poco a poco ci fanno vedere un microcosmo della città di Napoli ma anche di quello che era la società occidentale durante il 193o. Questo viene ricreato dalla bellissima fotografia con un gioco cromatico preciso di Davide Sondelli. È una fotografia bellissima che gioca con una serie di colori impressionanti che vanno a mischiarsi tra due mondi quello delel donne o dei civili riccod di colori abbinamneti che ricordano il palazzo tra il barocco e il rocco con punte di nuovo roco dei conti musso. Un omicidio o meglio uan tragica disgrazia n ambiente aristocratico ci portaa capire meglio Ricciardi. Il ruolo di Lino Guanciale .. è perfetto nella costruzione di un personaggio che potremo definire lo Sherlock Holmes napoletano anche se meno barullante ma profondamente più umano . È una persona tetra riservata chiuso tra una casa dove vove con una seppur bonaria ma impicciona.. ´il ricordo di una madre molto amara interpretata da Chiara Conti che vediamo anche in scene molto cariche e sentimentali con  Mattia Giuseppe Bellucci che interpreta un Ricciardi giovane. Non è che c’è una grande somiglianza fisica da il Ricciardi adulto che è uan coppia anche se imborghesita e appesantita di Rodolfo Valentino il primo vero e inimitabile divo del cinema mondiale che gli permette di comunicare con i defunti vera e propria maledizione. Solo i morti ammazzati  questo è il medicante mutilato ucciso per divertimento da alcuni squadristi nonni dei Camorristi presentati da Matteo Garone nel troppo sottovalutato “Gomorra”   che rendono Ricciardi uomo intelligentissimo incapace di rapportarsi con gli altri. Un’incapacità che fa andare in bestia Monna Rosa che è la madre popolare di Ricciardi interpretata da Nunzia Schiano . apparentemente si tratat della donna meridionale di mezza etá che si mischia di tutto simile a alcuni ruoli comici di …oppure a  madre di Rocco e i Suoi frtaelli ma in relatà un personaggio molto più complicato. Se la amdre rappresenta un infanzai idelaizata quello d’inizio secolo la madre popolare lo mette in conati con la sua visione di flenuur o guardone. Se nel lavoro è preciso vede tutto nella maniera migliore nella vita normale lo blocca rendendolo impacciato. Lino Guanciale è bravissimo ha presentare il personaggio dal punto di vista fisico facendolo camminare sempre con le mani tasca , gesto non elegante oppure a farlo vedere vi troppo rigido nel luoghi di socializzazione come le trattorie dove si incontra e scontra con il medico legal antifascista e arrapato Moro uno stupendo Enrico  Ianniello oppure nella relazione con la donna che potrebbe essere l’ideale per lui Livia luciani vedova in vezzi di quello che era la versione cattiva e impicciona di Mario Lanza interpreta da Serena Iansiti . Elegantissima , sofisticata ma anche spontanea e una Monica Bellucci in bello e in bravo che ricorda l’idea della donna italiana iper femminile divertente e simpatica capace di stupire tutti con uan grande voce ma anche ostinata e ingenua fino alal stupiditá. Vede Luigi Alfredo Ricciardi per quello che è un uomo simpatico, sensibile e buono ma vuole per forza essere corteggiata e non capisce che il regime ha un altro posto per lei. È interessante la figura che D’Alatri prende da Bernardo Bertolucci e dal suo miglior film “Il conformista” ovvero Falco l’agente segreto fascista interpretato da Mario Pirrello  U’obra profondamente inquinante è cattiva ma anche un doppio   satanico di Ricciardi. Ho ciatto il conformista per il grandissimo ruolo di un altro agente segreto fascista intepretato da gaston Moschin maganello ma qui siamo in un altro tipo di fascismo. Condanare iol fascismo è facile e doveroso ma D’Alatri fa molto di piú lo analizza. Ricciardi è apolitico serve la giustizia che è la sua religione serve chi non può più difendersi i morti. Quiesto vi vede molo bene in una scena che è qeulla quando assiste alla messa. Nella bella chiesa barocca lo fa in piedi osservando la predica di don Pietro Bepep Servillo Anche se positivo umano e pieno di calore è un ruolo che ricorda moltissimo quello di MRudolf Mulvey in Barry lyndon il rappresentante di una chiesa che non può più dire niente all’uomo moderno perché non ha niente da dire . la modernità che è data da Ricciardi è un discorso tipo dell’occidente in questo periodo e la ritroviamo anche in quello che sono le persone Enrichetta colombo la ragazza che desidera e il brigadiere Ragelle Maione presentato benissimo da Antonio Milo .. è un po’ il dotto Watson della situazione am anche chi in quando guidatore di auto è proprietario di una certa modernità che inizia a venire anche a Napoli negli anni trenta Anni di una modernità che non sembra lottare più di tanto con la tradizione perché la tradizione e già di per se stessa moderna e non è un caso che è un “femminiello” o travestito bambinella un divertentissimo e spigliatissimo interpretato da Adriano Falivene . I siparietti con Maione il pettegolezzo importantissimo divengono fondamentali per comprendere   la cultura napoletano e uso la parola cultura in senso lato che vuole dire soprattutto rapporto tra i diversi individui che fanno la società. Si vede anche nell’intevento con i ragzzini che giocano Salzi a Pallone. Questo si vede soprattutto nei Colombo il padre di Enrichetta presentata benissimo da Susy Del Giudice madre preoccupata di una figlia che diventerà zitella e dal padre Giulio un compressivo Massimo De Matteo che sembra un Edoardo dEFilippo prestato alla vita normale . la figlia Enrichetta interpreta da Maria Vera Ratti è una donna apparentemente moderna ma anche molto legata a alcuni temi della tradizione. Forse e per questo che Ricardi la vuole la desidera visto che ne ricorda anche la madre. Importanti sono gli altri doppi il pomposo vice questore Ganzo interpretato benissimo da Mario Pirrello al giovane duca Ettore Vittiro Giorarro fascista con una forte dose di elitismo nazista amante del federla Achille un bravissimo Giuseppe Landino . Due ruoli di gentiluomini simili a Riccardi ma anche molto distanti e al pover giornalista Andrea capace interpretato da Domenico Cuomo e alle sue relazioni la timida mogle Sofia Rossana  Ferraa alla prorompente contessa Adriana una bellissima pasqualina Sanna. Il tutto su uno sfondo quello di uan napoli decadente e viva moderna e tradizionale dove non si sa se è più il governo fascista o la miseria ad opprimerne gli abitanti.

Robert Fogelberg Rota