L'epopea dell'ultimo regista contadino

Un bio picture molto interessante

Titolo Volevo solo nascondermi

Regi Sergio Dritti

Intepreti  Elio Germano Gianni Fantoni

Distribuzione Rai Paly

Voto A

Pochi artisti italiani sono statio sia amiato che in un piccolo senso mitizati durante il Novecento come antonio ligabue che grazie a una fotografia ricca si colori molto violenti dove il naiv dicventa un pugno in un occhio  da parte di Massimo Cocco viene presenato un opera secondo me pari solo a l’uomo che ver´´a nella descrizione di un mondo quello emiliano appenico e contadino che vediamo nella sua fine. Dritti anhce se con piglio da archeologo presenta il mondo che é alla fine della civiltá contadina e entra dentro qualcosa d’altro il boom l’industrializazione é il comunismo. Questa é per me la parte più strugente e interessante del film che vede i silenzi il sarcasmo ma anche lo stare bene l’essere apprezzato anche con l’entrata nel salotti romani per altro chiusa è notevolmente inqutnate quasi da noir quando Ligabue un Ennil Germano secondo me preziosisimo che entra nei grandi salotti. Si vedono i rapporti nei bellissimi ristornati di Reggio Emilia cittá inferno e paradiso con l’industriale Antoni un bravissimo Gianni Fantoni, il cambiamento del Mazzacurati sul quale ritorneremo nelle scene dell purgatorio un bravo Pietro Traldi oltre che con la madre di lui una brava Orietta Notari, personaggio un po’ Madonna ma anche e comunque non priva di ombre. Questo é la preparazione quando il disagio psitico diviene a poco a poco disagio mentale da qui la permaneza in manicomio oltre che la permanenza nel mondo più difficile che é il mondo vero non quello dei quadri. Nella mia analisi faccio un passo indietro quando Ligabue non é ancora intpretato da Ennio Germano ma prima da Leonardo Carrozzo un bmbino vivac e iper atticvo fino a arrivare all’adolescete problematico ma anche ricco di chiaro scuri spesso difficili che ha il volto di Oliver Ewy emarginato ricco di supestozione e altri tipi di problemi da una madre possessiva e aggressiva nella sua religiosità tinta di superstizioneElsie una bravissima Dagny Gioulami, al pedagogco e piagnone direttore della scuola che dice solo sproloqui Peter Hottinger al razzista e white tarsh hans un eccelente Kamil Krejcí che farà deportare il Ligabue giá adulto nella parte infernale. Questa é come il ricorda il bravissimo Nerone un ottimo Denis Campitelli un vero inferno. In questo emarginato senza dimora disturbato e sicuramente mentalemente aggredito e seviziato dai monelli ma anche dagli adulti a poco a poco Ligabue perde l’umanitá ma acquista l’arte la capacitá di esprimesi in un liguaggio prima deriso e poi idolatrato da Van Gogh barocco (bellissima la scena con la deposizione che lo fa diventare sia interessantissimo ma anche molto vunerabile . Il recupero dell’infanzia non tanto in quanto paradiso perduto ma come qualcosa che voleva riprendere si vede con l’amore per Cesarina una delicatissima Francesca Manfredini bravissima figlia dell’inquetante Paola Lavini bravissima , queste figure feminile contribuiscono a presentare ancora meglio un mondo difficile e forte dove si muove il nostro. Un altro personaggio che porta ancora di più questo problema é Pina la bella paesana presentata da Paola Lavini che a poco a poco ci apre un altro mondo quello della modernitá del cienma un mondo che Ligabue non tocca ma sfiora. Un film bellissimo che testimonia quando sia brava Elio Germano quando sia quasi perfetto in quello che fa e l’enorme risorsa che é per il cinema italianio

Robert Fogelberg Rota