Il western rileggie la storia svedese

Un bagno di sangue spalter

Tra Vikings e il western

Tittolo il bagno di sangue di Stoccolma

Regia mikale Hållfström

Inetpreti Jakob Oftebro Alba August Claes Bings Ulricj Thomasen

Voto A

Per prima cosa molte delle critiche di poca storicità di “Napoleon” di Ridly Scott impalidiscono rispetto alla qualsi zero storicitá di Il “Bagno di Sangue di Stoccolma”del resgista anche attivo a Hollywood Mikael Hålström. A parte che per conservare un ‘unione in realtá era ulä’aver ridotto gli altri popoli scandinavi a colonizzati,  il re Danese Kristian II decise di fare la pelle sulla piazza del mercato a diverse decine di persone ; accusandole di eresia contro la chiesa cattolica romana é che all’ultimo un vescovo chiamato  Brask  si salvo , qui é intepretato da un Sean Duggan, perché nel suo siggilo scrisse che non era d’accordo con il fatto che fu il pretesto l’aver imprigionato il vescovo inquisitore per la Svezia Af troll. Per il resto molta della storia é romanzata ed é omesso  anche se si parla della sua famiglia il personaggio che fu il vero vincitore ovvero Gustavo Erikson che cambio il nome della famiglia in Vasa e fece della Svezia una delle nazioni piú unite e omogene della storia. Hallfrsöm ha un ‘estetica cinematografoica che ricorda due filoni quello dello spaghetti western riletto da Tarantino; questo é particoalrmente evidente  nella presentazione dei personaggi con una grafica da fumetto ma anche Francis Ford Coppola e il suo viaggio epico nella saga del “Padrino” la fotografia di Pär M. Ekberg che diviene sgranata come un album di famiglia che cerca di diventare più o meno vivo. Questo si vede in quello che é il personaggio piú buono gentile forse ottuso ma a suo modo eroico Kristina Gyllestjärna  intepretata da Emily Becckman . L’attrice ingelse che assomiglia moltissimo  Annfrid, la bruna degli ABBA. L’attrice brittanica e di una bellezza morbida ma decisa raffinata legata alla musica al bel vivere  e materna ma amante del popolo. Si tratta di un personaggio di regina ragazzina non così disimile dalla figlia Illiana  Anabelle Daisy Grundberg ma anche donna con una figlia magdalena (in pratica un apippi Calzelunghe in abiti medievalei ) ( che vorrebbe seguire il padre il mollissimo Sten Sture il giovane che ha il volto infantile di Adam Pålsson.” Il bagno di sangue” di Stoccolma in elatà é il duello tra la ragazza matura nonostante la scena della Spa  e un ragazzo immaturo insicuro e infatile che é il re di Danimarca passato alla storia con l’infame epiteto di trirrano intpretato da Claes Bang. Il suo ruolo é in tutto meraviglioso ,sicuro di se tra la raffinatezza dei costumi che si vede bene in una delle migliori scene dove abbiamo sia la vena guascona o anche da film d’avanguardia  del film rappresentata dal montaggio di Rickard Krantz che dá il meglio nella scena del ballo prima del massacro e nella battaglia dove l’improvisato esercito svedese attacca l’esercito danese che lo respinge anche per la presenza dei falconetti. Qui c’é un omaggio al magnifico il “mestiere delle armi” delk compiantio Ermano Olmi. Le scene di combattimento a parte i duello tra Freya un ruolo sul quale ritornerò e i due “sfortunati” fratelli tedeschi. Nonostante che sia dei violenattori e asassini sono quanto di piú umano c’é nel campo danese , e sono rispettivamente  Albert intepretatto da István Zámbò e sopratutto Hans che ha il volto di Viktor Filep mentre per il resto si tratta solo di alcune semplici sceen di lotta dove chi dá il meglio é il cattivo da “cartone animato” Sylvestre l’attore cino danese Thomas Chahnhing. Il ruolo piú vicino a quello che é forse il miglior ruolo del film quello intpretato dal vero erede di Max von Sydow il norvegese Jakob Ofbror che intepreta benisismo il vescovo cattolico Gustaf Trolle. Prima lo vediamo prigioniero intento a torturare topi in una maniera simile a quello che é la leggenda nera di Vlad terpers e poi sbarbato e spiumato da vero personaggio quasi sovietico. La somiglianza con questa cultura é molto importante nel cinema  scandinavo ea anche le società  vedono  malissimo; l’unione sovietica  Il ruolo é quello di uno psicopatico ma anche di un semplice servitore di qualcosa che non sa bene , grantico forte anche nelle infantili sfuriate per i giochi, la falsitá con la quale si esprime e unico elemento di empatia e la sua supestizione  . È parecchio simile nella sua costruzione del personaggio di Strel'nikov il rivoluzionario durissimo e inflesibile. Solo che Trolle a parte per la vendetta personale e e non sa per cosa si batte e questo si vede anche nella relazione con il cardinale inviato dal Papa che ha il volto segnato da padre nobile di Jeremy Wheler . Trolle più volte sfoggia uan crudeltá immotivata  e luciferima come quando ordina il massacro di tutta la famiglia Eriksson capitanata da padre nobile.  il politico retto rappresentato piú che intepretato da Declan Hannigan. Come Krististina e l’altergeo di Kristian l’alterego di Trolle é Anne che ha la bellezza pre raffelita di Sophie Cookson. Sicura di se interessata al sesso ma anche parecchio religiosa anche se perderá la fede Anne é la fusione perfetta  che ci si poteva aspetare di Sanza e Arya Stark anche lei con una lista di persona da abbolire che in alcune occasioni diventa comica come per Holger l’enorme danese intepretato da Roland Kollárszky che le mure perché colpito da alcune punte di frccia e saprá avere la vittorie su quello che é lo strumento del demonio lo psicopatico Didrik Slagheck un figlio di un monaco fnatico ma anche dedito a ogni perversione che ha le capacitá inpretative di Mikkel Boe Følsgaard. Questo bravissimo attore danese un po’ gOlum soapratutto nelel sceen dove trionfa sul patibolo é un po’Alain Rikman in “Robin Hood principe dei ladri” secondo me riesce a dare il meglio in più di un’occasione in quello che é l’isicurezza e la padronaza data dalla violenza. Un’intpretazione che ricorda molto da vicino quella di Hteler Legegr in “Batman il cavalliere oscuro” ma ha sopratutto in una scena madre una profonditá pscicologia quando la prostituta Birgitta che ha il volto di Kate Ashfield li fa notare che nessuno lo vuole. Un discorso che lo rende per me più umano quindi anche più spaventoso perché la crudeltá é tipica della nostar natura. Contro questa crudeltá abbiamo la visione semplice della vita allao stato naturale al muta Freya. Questa coraggiosa arciera e spadacina noche donna completamente muta é intpretata benisismo da Alba August figlia della grande attrice di Bergman e dal regista danese é riesce a fare un ruolo simile alal muta karin di Brecht la figlia di madre coraggio ma anche quello di Robin hood l’eroe campione popolare. Un ruolo che mi piace molto in tutto e che mostra uan capacitá di forza che non si trova in nessun degli uomini svedesi dall’imbelle Johan Natto och Dag incapace di prendere nell’interpretazione di Wilf Scolding una qualsaisi decisione e che ha una sindrome di Stoccolma anti litteran al vescovo gaudente Brack che sará il primo a essere decapitato che é intepretato benissimo da Wayne Brett a alcuni altri ruoli come il consigliere di Sten Sture (Thoren Ferguson), ruoli ben intepretati e molto ben diretti . Questo in un film che isegu l’azionee  e l’epica e smonta la visione del maschio come attivo in un ‘epoca quella tardo mediovale (é assurdo parlare di rinascimento in Svezia) dove questo poteva solo comandare. La cigliegina sul torta o il cacio sui maccaroni e´il ruolo del doppiogiochista che Hnerik Grad che é Ulrick Thomasen per me un attore starordinario. Viscido e sempre interesato alale donen giovani in questo caso Anne ma anche capace di gesti buffonesci é sorpatutto un uomo di pace che vorebbe continuare un unione non solo per il proprio tornaconto ma anche per il fatto che ha paura della guerra é interssato a una donne piú giovane ma di nobiltá così piccola unicamente perché vuole esorcizzare la morte sentirsi giovane lui stesso. Un ruolo per me interesnatissimo che riesce meglio di ogni altro a dare una continuitá tra un conflitto quello del 1500 svedese e quello o meglio quegli che sono i conflitti internazionali un film da vedere e aprezzare da vedere e rivedere

Robert Fogelberg Rota