L'olocausto visto dalla parte dei carnefici

Il dolore

Ma sono i carnefici le figure più interessnati

Tittolo lezione di Persiano

Regia Valdimir Paral

Intepreti

Voto capolavoro

Distrubuzione Sai 1

La giornata della memmoria é un giorno che diviene sempre più importante . oggi in europa alla vigilia (speriamo di no) di unan grande guerra convenzionale e con una pandemia che non accena a passare ci troviamo a ricordare sempre di più l’Olocausto uan tragedia immane. Milioni di persone solo per quello che erano e parecchie volte come nel caso degli israeliti per quello che erano i loro genitori si tovarono massacrati torturati da miglia di viliacchi. Forse qualcuno potà obbietare che lezioni di persiano sia un film molto semplice convenzionale per quello che riguarda il linguaggio cinematografico nel quale speica una fotografia bella ma anche austera con un senso di colore quadrato di Vladislav Opelyants e un montaggio esenziale quasi scolastico che predilige in campi lunghi da parte di Vessela Martschewski ma si tratta invece di un film con alcune carateristiche molto precise sia nel linguaggio che nella sceneggiatura. Il linguaggio é quello classico colorazioni contrasti forti che si trovano in molti altri film ma anche in parecchie altre serie televisive ambienatte in questo periodo e una ricerca formale per quello cheè läambiente pscicologico e non solo fisico. La storia é semplice un personaggio senza nome abbastanza timido ma capace di entrare doppiamente in un ruolo quello prima del belga con un padre persiano un Nahuel Pérez Biscayar che ricorda redmand Bary nell’indimenticabile inteoretazioen di Rayan O*neal in “Barry Lyndon” che s’inventa una lingua ma anche dell’uomo pronto a cavarsela contro tutto e tutti. Da notare che nonostante la dignità la sua simpatia Reza non è solo un personaggio positivo ma anche un personaggio vero capace anche di tenere la dignità ma perderla come quando cambia se stesso la sua identità totalmente capendo quello che deve fare e come lo deve fare. Gunther Kock  interpretato benissimo da Lars Eidinger è un personaggio simie. Formale sicuro di se preciso fino al midollo sembrerebbe a tutti gli effetti il tipico ufficiale tedesco crudele violento e freddo ma a poco a poco in un ambiente che è parecchio psicologico scopriamo la verità. Un ‘infanzia difficile i rapporti con il fratello e il padre e il cibo. Il posto che ha ottenuto il prestigio sociale dipendono sempre e comunque solo a seconda di una semplice posizione che è quella del cuoco. Non ha in quel ambiente tutto sommato per le SS protetto basta vedere il comandate un bravisismo Alexander Beyer  dove possono fare tutto o quasi nessuna relazione tanto che ci si immagina che lui è interessato anche sessualmente a Reza. L’avversario è il freddo burocratico e libidinoso. Uno dei pregi nella drammaturgia e il rendere con un sistema molto simile a quello di un sasso che gettata in uno specchio d’acqua numerose stori concentriche che sono quegli degli altri personaggi come la spietata Elsa una bravisisma Leonie Benesch (la scena quando mette la mano di una prigioniera su un fornello e di una cattiveria luciferina) ma anche delusa e soprattutto molesta ausiliare delle SS Peggio di lei c’é solo l’infame Janna una Luisa-Céline Gaffron: barva e inetnsa . Ha tutte le due parte quella di una giovane colpita da un molestatore ma anche quella criminale N´max un Jonas Nay ufficiale delle SS. Un qualcosa di molto peggio è il giovane soldato SS un vigliacco imboscato che trova solo nell’odio e nella voglia di potere e nel antisemitismo la sua realizzazione. Si tratta di un personaggio crudele razzista t e senza fascino stupendamente interpretato forse il ruolo migliore. Sembra un eichman almeno nella lettura che Hannah Arent aveva dato del celeberrimo criminale di guerra come la banalità del male. Tanto antipatico tirannico nella sua vigliaccheria che l’altro soldato l’amburghese diviene a tratti anche simpati David Schütter co. Ma sono pur sempre due ragazzini che sanno conoscono la veritá che il servizio in un campo di concentramento è molto più semplice molto più conveniente che il servizio al fronte. L’olocausto diviene in “Lezione di Persinao “ terribile perché è grigio , quotidiano e meschino. Basta confrontare questo con il giovane amante tedesco  karl un bravissmo Gianni Garko in “Kapò`” il primo film che inizia a essere una memoria. Un olocausto dove anche un povero pilota inglese ma con aspetti fisici persiani viene ucisso da un guappo bel ruolo che ricorda quello di Pasqaulino sette beelzze. Se film come Schilder List, la vita è bella ma soprattutto il bellissimo il falsario avevano sempre una certa dosse di speranza questa manca in Lexioni di Persiano. Il film più simile secondo me è sicuramente “Il bambino con il pigiama a righe che è uno dei pochi in cui tutto e anche forzato. Un film da vedere e rivedere e che ci prende con la sua bellezza ma che suscita in noi anche degli odi e uno schifo per questo processo storico dove alcuni vigliacchi fecero di un ideologia schifosa  la maniera per fare notare le loro perversioni,.

 

Robert Fogelberg Rota