Giallini é supersonico

Un meraviglioso film d’azione

Marco Giallini  fa un super ruolo

Titolo La città proibita¨

Regi Gabriele Mainetti

Interpreti Luca Zingaretti , Sabrina Ferilli, Marco Giallini

Voto A

Anche se meno bello di Jea Robt Gabriele zainetti si dimostra un vero erede di tutta quella cinematografia degli anni Settanta e Ottanta del secolo passato che prendeva modelli stranieri era in grado di attardarteli all’ironia e alla melanconia italiana o romana e da un prodotto molto bello. Il montaggio di Francesco Di Stefano  è perfetto sia nella scene della scampagnata notturna per Roma in vespa dei due protagonisti , nelle scene di Kung Fu che sono perfette molto meglio di quelle realizzate nel film di Trantaino Kill Bill e anche negli ambienti stranì come il tunnel dove si trova il regno della mafia cinese e nei portici umbertini. La Fotografia di Paolo Canera è bellissima e sembra quella di Vittorio Storaro ma invece di ricordare Caravaggio ricorda Deagas e il famoso è discusso quadro gli schiaccia pietre questo nel senso che fa vedere tutto una miriade di colori provenienti datutto il mondo che tendono al grigio di una vita grama in una città che ha si un illustre passato ma un presente tenebroso grigio per tutti e lo si vede in ambito giustissimo da quello che è il vero protagonista il quartiere Esquilino. Un quartiere pieno di personaggi che cercano italianamente di arrangiarsi di vivere alla giornata come il buon SMalik un lea in bello e in grosso Seck Abdiukaye un maliano appena arrivato che a parte la lingua è rimasto nel paese al buon cuoco pakistano Santi Toni Islam che ha il volto simpatico e anche divertente di Tomal Islam. Questi poi prenderanno il mondo dell’accoglienza un bellissimo ristornate tipico che era di Alfredo e gestito da Lorena che è Sabrina Ferilli. Si trattata di un ruolo crepuscolare di questa attrice che per me è eccezionale un po’ Anna Magnini , un po’ Sofia Loren e un po’ una Velina che ascolta la grande musica italiana è ancora attraetene o forse lo è già di più e vive di rimpianti estraniata in maniera perturbante. L’elemento perturberete che ha avvicinata parecchio il cinema italiano all’espressionismo tedesco è sempre fondamentale importantissimo e si vede molto bene in questo film così bene che ricorda un altro elemento l’estraniamento l’alienazione che ritroviamo ad esempio nei lavori di Michelangelo Antonioni. Perché cito questo regista pe run motivo i suoi personaggi si erano persi nel nuovo miracolo economico in quello che era la nuova italia mentre qui i personaggi di mainetti si sono persi in una società diversa multiculturale difficile da capire da decifraree che porta ha decisioni avventate o troppo lente. Il personaggio che per me soffre di più è Marcello dove la prova di Enrico Borello diventa pazzesca bellissima nel senso che ci aiuta a capire comprendere quello che poteva anche succedere in questa vicenda tutto sommato grigia vediamo come chi potrebbe essere felice ha una bella attività non è né brutto né scemo e né antipatico si trova in balia degli eventi e si trova male. Eventi che invece vengono governati dalla stella dalla bellissima e molo atletica mei un ruolo per la stupenda Yaxi Liu (bravissima e carismatica in tutto capace sia di essere  che ci mostra come anche per uno dei gruppi più conosciuti e interessanti della nuova Italia multi cultural ei cinesi si nascondono tu nelle meandri di crudeltà è sfruttamento. A suon di scazzotti e calci squarcerà riuscendo a colpire e alla fine in un duello epico a smontare mr Xang il ruolo per me bellissimo e perfetto di Chunyu shanshan una padrino che ricorda Al pacino nella sagra di Coppola anche se molto peggio perché si diverte a uccidere.  Da notare che il film lascia uno spiraglio in un possibile erede maggio il traper ben interpretati da che si prepara. Alfredo da Luca Zingaretti che fa un ruolo tecnicamente perfetto pieno di una certa malinconia e leganza un qualcosa che manca totalmente al ruolo che per me è il più interessante quello del cattivo o antagonista Annibale interpretato come sempre benissimo da Marco Giallini fiero circondato da due balordi e marzialisti che sembrano o le guradie germaiche di un Imperatore o quelle svizzere di un papa cip Claudio pallitto e Cippe Daneiel mosca questo personaggio è rabbioso con sarcasmo la battuta ai ragazzi di colore a biondi è tipica prova a fare notare la sua forza la sua voglia di ottenere un piccolo posto. È un amante tradito ma anche un personaggio simpatico complicato e affasciante che unisce la potenza muscolare di Giuliano Gemma alla Romanità di Alberto Sordi, un ruolo perfetto

Robert Fogelberg Rota