Un film che bisogna solo vedere

Il capolavoro di Petr Václav

Il 1700 non era stato mai così ben presentato

Titolo Il boemo

Regia Petr Václav

Intepreti Vojtech Dyk

Distribuzione Home video

Voto nella storia del cienma

Senza offendere nessuno ho sempre trovto il cienma ceco anche se molto ben fatto da un punto di vista tecnico buono abbastnza noiso lento e prevedibile facendono uno dei più sovraquotti. Ma l’opera di peter Václav il boemo é uno dei piú bei film di tutti i tempi enorme ben fattoe che l merito di far rscoprire uno dei più grandi e sottovalutati artisti dlla musica europea  emondiale.
Josef Myslivecek nell ’intepretazione data con classse e straordiaria presenza filmica da
Vojtech Dyk é un individuo molto inteso apaprtemente tranquillo elegante compassato simile e Redmond Barry il ruolo principale di ryan O’Neil in reltá é un vulcano di senti,enti9 e di problemi vero e proprio che si vedono i parecchie situazioni dal difficile dialogo con se medesimo in questo caso i fratello gemello che vive in una Praga tetra ancora profondemente infleunzata dalla conytroriforma ma anche giá parecchio simile a quello che sarà l’epopea romantica il gioco del doppio e sono le uniche scene parlate in ceco. Un film su un itelettuale del 1700 é per definizione un film cosmopolita e si nota benissimo nel viaggio che é uan mertafora anche della psciche del personaggio che viaggi in spazi ampi la natura e i palazzi. Il musicista legato a una forma d’arte immateriale si impone e riesce a divenatre il primo tra i non nobili non stirpe e non artista figurativo a divenatre famoso-. Lil prologo ci fa vedere la tragedia simile a quella che sucesse qualche generazione prima a The libertine di Jonny deppe la sifilide con la perdita del naso nell’unica scena ambientata a monaco di baviera e la povertà. Una povertá che lo costroinge a vendere uno spadino simbolo del potere di un tipo di classe sociale che ha ancora valori cavllersci. Uan noviltá che vediamo nella prima parte detta formazione dove incontra il primo amore la dolce e quasi matura Cordelia Rezzi la bravisisma Federica Vecchio con la quale ha un aprimo intralazzo che sa tanto di ribelione anche perhcé il padre il frddo e vestitoa ll’intica più seicentesca fabrizio parenti la vuole fare accasare come si sarebbe detto all’epoca con un marito volgare laido e maleducato l’arricchito Feriell intepretato benissimo da Achille Brugnini. Un ruolo che contratsa parechio con quegli degli altri due patri nobili il compositore veneziano e mentore Orefeo Crispi un ottima prova di davide pagioto e il molto piú spiritoso e aperto il conte Fimochhieti intepretato con eleganza e forza da Alberto Cracco un ruolo da brillante. Anche se la persona che introduce l’avvenete boemo nella societá dell’epoca e senza dubbio la marchesa il ruolo intrigrante sessuale e molto ben preparato di Elena Radonicich, perfetta in tutto é adiritura una personificazione di un epoca di una nazione o città stato la serenssima repubblica oligarchia di venzia che poi rimmará menomata messa a terra ferita in uan caduta da cavallo. Per me si tratta di un ‘opera veramente perfetta ben fatta in tutto e per tutto circondata da uan serie di figure appena accenate ma molto inetresanti come la quasi amante saffica non lo sappiamo mai presnetata benissimoi da Claire Palazzo al altretanto bravo il tetro Karel Roden che ha un qualcosa del marchese de Sade a molti altri come i figli che giocano a volano in casa . Il tutto é descrito in composizioni magnifiche piene di una notevole forza e di una voglia di fare che rendono a tutti gli efetti quest’opera stupenda perfetta in tutto e per tutto. La marchesa é anche il ruolo della societá della donna che sa muovervi vuole muoversi precisamnete coem l’ambiguo impresario Sratori disinterasato al moindo prudente e non dissimile agli attuali dirigenti sportivi in un bel ruolo di Pietro Tammaro che sembra introdure la parte più interessante del film che é quellaa Napoli dove Joseph incontra e interagisce con il re di Napoli il “mitico” re Lazzarone o beota Ferdinado IV molto bene intepretato da Mirko Ciccariello . Sucuro di se prima quasi odioso nella sua faciloneria poi si riscatta quando vede il personaggio di Hosepg soffernte facendo un complimegto sincero naturale molto più in linea con quello che é il mito del buon selvaggio o comunque del popolo fatto  da quella che é la figura che ha löa condizione sociale più alta che rappresenata anche una certo tipo di provincialitá italiana solo rapresnatta dalla moglie austriaca la celeberima maria Carolina che già allora come i cortigiani ... neaga l’evidenza quello che dovrebbe per forza essere piú importante per tutti la mobilitá l’apertura sociale. L’origine popolar edel re non é tanto data dal mangiare la pasta (ci sono notevoli descrizioni di ció ma anche dal fatto che la parucca e messa male . Il re e elegante ma non sa tenere questo simbolo.Nota bene che questa sarebbe la vita che vorrebbe avere anche Anna Frascati la baronessa Bolognese spostaa a napoli intepretata dall’attrice italoi russa Lana Vlady

. è un ruolo forte ma anche sacrificale e ricorda molto da vicino anche se meno frivola la Giacinta nella Trilogia della Villeggiatura di Carlo Goldoni. Vedremo comportmanti autodistrutive sia mentalemnete che fisicamente con la sua unione con un marito brutale il conte intepretato da Ermano De bragi. Qui sicuro di se brutale fino alla crudeltá é un nobile popolare che passa di donna in donna e nasconde il guappo non nella maniera simpatica ironica del castrato orefeo crispi un bravisismo Diego Pagotto. Solo senza “palle” fisicamenye  a poco a poco mostra tutte le sipestizioni che sono a loro volta personificate dala cantante che riesce a mettere aposto nobili come l’arrogante conte di San Paolo intepretato per poco tempo ma ottimamente da Salvatore Langella. Si tratta di un ruolo minore ma che come leoperd mozart molto ben intepretato da Christian Dieterle che personifica questo ruolo etro e insodisaftto. La fotografia di Diego Romero é stupenda prende questi ritrati ma anche le varie composizioni d’interni di Guadi e di Longhi anche sfuocando lo sfondo. In una  delle scene più belle e profonde quando Joseph parla non da bambino ma da collega con Wolfand Amedus Mozart molto ben intepretato da Philip Amadeus Hahn. É come tutto il film un discorso profondo dove l’inquetudine ancora metafisica del giovane Mozart riceve una risposta molto moderna che preanuncia quella dell’artista Nitziano. Tutta questa immagine di tipo sia filosifico e storico e secondo me rendono questo lavoro molto interessante da ogni punto di vista e ce lo fanno apprezzare. L’idea nichiania si nota anche in una delle scene che potrebbero anche sembrare più discutibili quando vediamo la persona che attacca al sifilide a Joseph la cameriera inetpretata da Lenka Vlasáková, che prima lo ha aiutato e che lui ha rifiutao. Non é uan scena contro i ceti popolari ma bensi un lavoro molto preciso per mostare  il destino cridele in un casino piú soffisticato ma pur sempre un casino inteso coem bordello dove incontriamo anche un personaggio quasi pasolininaino il padrone interretato da Egidio Alessandro Carchedi. Un valore aggiunto a un film stupendo che lascerá una traccia indelebile nella storia del cinema

Robert Fogelberg Rota