La grande storia dello sport

La sottile linea tra la felicitá e il dolore

Titolo la bella stagione

Regia Marco Ponti

Interpreti Robeto Mancini , Vujidain Boskov, Pietro Vierkavok e Luca Vailli

Distribuzione RAi

Voto nella storia del cinema

Parlare dello suddetto del 1990 vinto contro ogni previsione dalla Sampdoria fu per me un annata esalatene. Ve la racconterò un po’ descrivendo un prodotto quello Il primo anno d’università la Samp che aveva vinto a Göteborg una bellissima finale e loro due Roberto mancini e luca vialli. Tra interviste e altro vediamo con una cornice di lusso quello che fu quel anno ricordato e raccontato dai protagonisti il sempre giovanile Luca Pellegrini che forse e mi scus era il giocatore su cui avevo più dubbi il bravissimo Mancini che si scopre con le sue fobie e nervorsi che affronta con molto coraggio. Lo Zar Pietro Wirkavod bello e sempre più somigliante Tarsaas Bulba , i giovanili ma ormai invecchiati di brutto Giovanni Inveirmisi e Ivano Bonetti che non esce bene, il filosofico Cerezo, Nuciari che sembra ormia baccicia l’ironico Lombardo capace di essere veramente moderno e Gianluca paliuca tra il guascione e il vero Choristfer reve il presidente Lanna persona squisita nonché lui il magnifico Vialli. Più che gli altri le figlie di Boskov e i vari giornalisti Vialli è emblema il personaggio principale ma anche il filo conduttore è il destino di un uomo che è stato ma per ogni appassionato dello sport lo è ancora incredibilmente vero Gianluca Vialli. Nel bellissimo montaggio che alterna il passato prossimo la sorpresa dell’Italia purtroppo senza Audero vincitore dell’europeo con i leoni inglesi a Wembley dove Vialli precocemente invecchiato era come un padre anzi forse un nonno per i giocatori attuali che faceva il possibile e il Vialli gigantesco potente che vedevamo fare gola o essere villoso e scolpito in mutande da gigolo quando segnava i suoi gran goal. Un ritratto a tutto tondo dove davanti all’occhio della camera si confessa si fa apprezzare e soprattutto ancora più che nelle immagini anche descritte dai mitici tifosi della Sud Bosotin e soprattutto Enzo Tirotta che racconta quello che è successo e come è successo con i diversi problemi i diversi aneddoti e la creazione di un gruppo di amici che fecero un ‘impresa vincere lo scudetto in una delle edizioni più difficili di tutta la serie A e quasi a vincere la Champion leagu dopo aver passato con squadre molto ostiache come il Rosemborg che dominerà il calcio norvegese, il glorioso Honved e Anderlec al tempo un gran club come il paratinaikos e con lo Stella Rossa. Qui la storia che era soprattutto di cistume diviene storia tout court con quello che fu la tragedia della ex Jugoslavia. La sqaudra più gloriosa lo stella Rossa seguita da supporter al limite della criminalità armata che si diedero a una feroce caccia all’uomo ma anche loro conquistati dalla voglia di vivere e dalla capacitá della Sampdoria che vinse giocando lealmente questa battaglia. Purtroppo la finale di Wembly fu per una punizione dubbia il trionfo del calcio industriale il Barcellona qiule Barcellona che Ando d’accordo con il Real Madrid solo sull ‘idea super antidemocratica e contro l’essenza stessa dello sport della super leauge. La metafora che mi ha colpito di piú è quella dell’idea di vedere il cancro come un passeggero scomodo e purtroppo tutto è finito male. Però oltre che la metafisica c’è una certezza con questa bellissima opera che Ginaluca vialli continuerá a vivere stupire e essere seguito anche molto tempo dopo in quest’opera che per me sono le delusioni europea l’eliminazione dal legia Varsavia e anche la non conquista della Super Coppa. Un film imperdibile

Robert Fogelberg Rota