Maria Vera Ratti e la Gioconda

Potere e arte

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Titolo Leonardo episodi 5 e 6

Regia Alexis Cahill

Interpreti  Max Bennett Matilde de Angelis, James D’Archy

Distribuzione Rai 1 e Rap al

Voto Capolavoro imperdibile

Con la sapiente regia di Alexis Cahill la serie Leonardo che mostra ancora una volta la forza delle produzioni RAI cambia un po’ e diviene più classica. La fotografia di Alessandro Pesci è molto raffinata e prende addirittura delle suggestioni della scuola napoletana e dei caravaggeschi i soprattutto in quello che è l’episodio di Imola mentre il montaggio di Xavier Russel prende una parte secondo me molto più ritmica con una musica spesso diegetica wagneriana ma anche verdiana fdi Johan paesano . Il discorso della serie è sul potere e come questo sia fallace. : Leonardo interpretato dal bravissimo Aidan Turner è un uomo sicuramente atipico finalmente in grado di formularsi che inizia a capire il proprio ascendente anche sugli altri come nel discorso sull’ arte ma soprattutto quando resite al tetro  Sanseverio un ottimo ruolo si Antonio De Matteo quando questi riceve l’ordine di portare via il bronzo che doveva servire per la magnifica statua equestre poi rotta senza pietà dai Francesi per fare cannoni. Ludovico Sforza acquista un umanità non da poco quando perde la bella moglie Beatrice D’Este 8le scene nelle quali Miriam Dalmazio muore di parto sono un piccolo saggio di teatro arturiano o teatro delle crudeltà) e si confida a Leonardo chiedendogli l’ultima cena. Jemes D’Archy che vediamo anche in una scena di battaglia quando uccide che lo vuole tirare giù dalla sua carrozza dà al personaggio un umanità prima negata che poi diviene anche confidenziale quando parla con Leonardo sotto un albero quasi a ricordare che la morte (cosa che aimè ben sappiamo con la pandemia riguarda tutti)  È una gestazione complicata e minuziosa dove Leonardo ricerca e si allontana sempre di più da quello che è l’arte di tipo classico o accademico presentata dal pomposo Tommaso Masini un molto naturale Alessandro Sperduti per andare ancora più vicino a Giacomo Sali che è il personaggio interpretato da Carlos Cuevas grandissimo attore catalano. Un po’ Arlecchino e un po’ prety boy vediamo come sia non solo un ragazzo di strada ma un prostituto che aiuta Leonardo grazie alla sua conoscenza di quella corte dei miracoli che sono i bassi fondi di Milano con il ras del quartiere ante litteram luca che è un bravo Giovanni Scifoni. So che a molti l’omosessualità o meglio la bisessualità di Leonardo dà molto fastidio ma qui è presentata con finezza e rispetto in una relazione molto storica. Le scene come quella della misurazione di Imola ma anche il cercare Caterina da Cremona la stupenda e bravissima Matilda De Angelis tra i tintori di Firenze sono siparietti gustosi è soprattutto molto comici perché Giacomo diviene ancora più di chi è incaricato a far luce su Leonardo Stefano Giraldi un carismatico ma anche alquanto rigido perché burocrate Freddie Highmore è il coro il personaggio con il quale lo spettatore si può identificare e che può anche capire. Caterina ha un ruolo diverse quello di una coscienza sia critica ma anche disattrezzata che ripete il discorso stesso di Leonardo sul fatto di chi usa chi. Lo sfruttamento del prossimo è sicuramente uno dei  discorsi del potere. Il poter del genio è quello che sicuramente una delle cose che manda giù è corrode Leonardo lo fa anche cambiare ma di cui Leonardo è anche succube. Lo si vede nel personaggio del francescano matematico è intenditore di quella che è l’arte presentato da Robert Madison che fa un discorso quello sul tradimento che porta Leonardo ha accettare una commissione così difficile un affresco una tecnica che non padroneggiaci e nella quale quasi fallí per il troppo tempo ma anche per l’impossibilità di portare la realtà. Da notare che forse il capolavoro dei capolavori la modernissima Dama con l’Ermelino viene completata in poche sequenze. Il potere è anche chi non lo deteine come il gonfaloniere Pietro Soderini un bravo Corrado Invernizzi che puó solo parlare a vanvera o i due soldati tutti di un pezzo un bravissimo Ramiro che ha il duro volto di Claudio Castrogiovanni e soprattutto il duca di Urbino Giudobaldo da Montefeltro che ha il volto del bravissimo attore  Tommaso Basil. Questi arriva in armatura gotica e tira fuori le armi. Per una volta in una produzione Rai lo spadone del Montefeltro è più che accettabile come la cinquedea di Ludovico. Quando vidi Urbino che è la mia città preferita la trovai piena di alcune suggestioni medievali gotica e cavalleresche e ancora più che Ludovico Guidobaldo è un personaggio perdete. Il vero potere è quello di Cesare Borgia e Max Benett dá un ruolo magistrale. Il valentino interpretato da molti grandi attori prima di tutti Orson Wells è fondamentale perché presenta lo stato moderno lo stato che si basa solo su se stesso. Lo vediamo arrivare in refettorio in armatura e poi circondato di armature è carnefici che conquista Leonardo e dal quale ottime con un modo di fare simile a quello di un Mefistofele un congegno bellico che potrebbe anche funzionare. La sicurezza l’ammirazione da parte di Leonardo ma forse anche nostra  del personaggio è enorme e fondamentale per capire lo spirito dell’epoca. Altro personaggio che gestisce il poter ma non quello militare con l’idea di sfruttare anche la natura come Valentino e Macchiavelli . L’attore che lo interpreta è Davide Iacopin con una recitazioni molto sotto le righe. Non è come in molte altre occasioni un personaggio simpatico o carismatico ma opportunista quasi rapace che sa usare bene le parole le sa usare sia contro Leonardo che tratta con disprezzo ma anche con valentino per il quale prova un certo tipo di attrazione che convince sia a far andare via Leonardo e a non usare la balestra gigantesca. Machiavelli capisce il potere delle psicologia della propaganda che vediamo anche oggi nelle lotte tra  case farmaceutiche. Un altro potere è quello economico del pomposo e noioso padre di Leonardo un superbo Robin Renucci e quello della bellezza della matrigna la giovane Margherita una Francesca Chillemi bravissima a essere acida. Francesca Chillemi. In quest’episodio viene anche presentato un personaggio totalmente normale   che mette in luce anche l’altra arte. Se nonostante il realismo il modo di Leonardo era come quello sempre applicato a soggetti sacri, dinastici o mitologici c’è anche la quotidianità quella d’’arte fiamminga. Qui poteva essere anche molto interessante la rappresentazione di un Pietro Giocondo che per Alexis Cahill è Leonardo Adorni . lwl semplice e riccio di naturalezza il dialogo non da poco con un simpatico e grasso accento fiorentino introduce il mito Madona Lisa interpretata benissimo da Maria Vera Ratti. Questa giovane attrice che si presenta come una versione più bella e tecnicamente già preparatissima di una giovane Sofia Loren presentata Mona Lisa come quello che era una donna affasciante allegra e enigmatica. Si costruisce abilmente un passato tragico che poterà l’arte a idee sublime diventando il simbolo di bellezza e ottimismo. Maria Vera Ratti riesce a dare carne sangue e vita a questa figura portando due begli episodi a essere due capolavori della storia delle televisione.

 

Robert Fogelberg Rota