La sua storia à “anche” la nostra storia

Un diapositiva della memoria collettiva

Titolo Sangue di Vipera

Regia Gianpaolo Tascari

Interpreti lino Guangiale, Maria vera Ratti , Serena Iasini

Distribuzione Ria

Voto A

Sangue di vipera è in una serie stupenda come “Il commissario Ricciardi “ uno degli episodi più belli con una regia molto sicura di Gianpoalo Tascari che riesce a ricreare non solo in maniera stupenda gli abiti la musica e il linguaggio ma anche l’atmosfera di un ‘epoca ricca di contradizioni il ventennio fascista dove il commissario e barone Luigi Ricciardi ce ha un dono molto scomodo il vedere i morti vive in situazioni particolari. L’interpretazione di lino Gungiale che non è l’unico barone perché vediamo anche in un’analessi con la bellissima fotografia di Marco Montarsi il piccolo Luigi Mattia Belucci  che assiste al ricovero della madre è questa volta più variopinta. L’elegante commissario che mostra anche di sapersi comportare e essere galante appare sia più sotto pressione che anche rilassato. Una delle scene più belle è quella che si mostra all’inizio quando viene sottoposto a un interrogatorio molto duro in quanto sospettato di essere omosessuale dai fascisti e viene salvato dal attempato ma non decrepito marchese di .. e dalla contessa Bianca  il ruolo elegante e tutto sommato simpatico perché ci induce a simpatia presentato da Firorenza D’Antonio. Precisamente come la cantante Livia l’ormai ben conosciuta Livia imprentata con estrema padronanza da Serena Ianselli viene respinta anche perché simile anche se con abiti di scena totalmente diversi da quello che era la madre e un mondo quello dell’aristocrazia che non lo interessava e si vede benissimo il contrasto nel linguaggio tra queste donne e quella che ama Enrica Colombo. La maestrina ernica Colombo che sembra solo dare lezioni a casa è Marai Vera ratti autentica dominatrice con la sua capacità di quasi bucare lo schermo  e contesa a Luigi dal sicuro e elegante Manfred von Brauchitsch  l’ufficiale Tedesco monitorato dalla polizia segreta interpretata da Christoph Hülsen l. Enrica oltre che alla sua semplice eleganza alle sue capacità (da notare che ha differenza dell’alta società usa sempre il voi) ha un vantaggio quello di stare nella zona tranquilla nella casa abitata da fantasmi non tormentai come Rosa Una splendida Nunzia Szhiano che non é vista dal commissario ma da Eride veronica D’elia. Questo gioco il guardi e non ti fai vedere é anche il drama del “povero” Falco il tetro agente e informatore di Livia che ha il viso tormentato e quasi barocco di marco Pavelli. Questo con lo sfondo di Napoli ricostruita in alcuni luoghi e anche a Tranto dove vediamo sia il mare il Vesuvio ma anche altri luoghi come le scale spettacolarizzami e le gradinate che rappresentano anche la Napoli più umile quella di Rafaelle Maione il ruolo per me Iconico di Salvatore miglio che presenta la piccolo borghesia antifascista e fa le sue indagini che diventano anche moderni perché conosce il personaggio in travesty Bambinella il bravo Adriano Favilenne quasi sfacciato /a ma sicuro di se e anche personaggio giusto nel senso di personaggio sano . Un personaggio con una serie di problematiche che si riscontrano anche in altri personaggi come il maschio per eccellenza il pugile Vincenzo Sannino intappetato da Luigi Miele. Un po’ Amedeo Nazzari  un po’ Carnea  con un omicidio di un pugile di colore quest’uomo é tormenato ma ha differenza di Ricciarda e Bambinella ha deciso di emigrare per conquistare l’amore la bella Ceccina interpreta da Rossana Saia alla quale dedica una serenata che potrebbe anche mostrassi per lui fatale. Le scene nell’albergo con la presenza di due personaggi di oltre Oceano la da katherein Haupper ispirata penny Didi Anderson e Duke il manager interpretato da Massimiliano Rossi sono personaggi si minori ma dotati di una notevole padronanza tecnica di un grado di immagini e possibilità che li fanno interessati e very una qualcosa che appartenente manca al personaggio più negative che é l’avvocato Giuseppe Capone che é il bravo Andrea Palladino. Bravo perché capace di creare un personaggio che si dá un immagine pubblica non vera e che perde tutto perché la tradisce. Il movente dell’omicidio sia passionale che economico conta poco perché è l’ambiente quello che esiste sempre l’elegante galleria Umberto I che fa l’opera veramente bella e attuale e la rende così vicina a noi e alla nostra memoria. Il gioco delle simmetria la madre di Ricciardi ma anche la moglie di Maione Lucia interpretata da Fabrizia Sacchi le similitudini sono da impostazione teatrale ma quello che diviene ancora più interessante perché sono situazioni che si ripetono come quella del giovane che finisce nella delinquenza in questo caso Giovanni Maione interpretato da Francesco Boragine che oscilla tra la ribellione l’autolesionismo con amici che non sono così dissimili da molti ragazzi di strada. Un episodio da incorniciare in uan serie sempre interessante da vedere e rivedere

Robert Fogelberg Rota