Jannik Schümann un dominatore


L’imperatrice più amata dai tedeschi e più odita dagli altri

Titolo Sisi

Regia Sven Bohse

interpreti

 

Jannik Schümann
Distribuzione svedese Cmore

Voto A

Poche personalità della storia europea sono state più controverse e hanno dato sensazioni contrastanti della giovane duchessa Elisabetta di Wegiesterin una piccola possidente bavarese sorella di Maria Sofia l’ultima regina di Napoli ma anche moglie sfortunata di Francesco Giuseppe o come lo chiamano ancora i triestini vecchio stampo il Cecco Beppe grande sovrano anche negli appetiti capace di mangiarsi una torta sacher da Brumerger e avere pochissimo colesterolo fino alla fine . Simbolo di tutto quello che era la negatività del governo asburgico reazionario antipopolare reazionario e soprattutto nati italiano di una nazione l’Austria che incarcerava la popolazione italiana l’atteggiamento nei confronti della giovane consorte era ben più vario. Da notare che venne trucidata con una violenza inaudita  da un anarchico Luigi Lucherini con una lima come arma del delitto ha in realtà un’immagine diversa. Grazie anche alla bellissima fotografia di Michael Scheritel Questa bellissima produzione bavarese vuole farci comprendere il vero volto della

più famosa e sfortunata imperatrice auratica in un gioco adolescenziale che ricorda molto Marie Antoinette di Sofia Coppola. La fotografia noin é per niente simile anzi ai colori a pastello del film americano si sostituisce qualcosa di molto diverso con un uso di un gioco la natura incontaminata delle alpi bavaresi e austriche (non ho visto ma penso che il film è solo girato in Baviera) con una civiltà le eleganti e pulite residenze molto maschili quasi militariste ma anche i vestiti delle donne intesi come costrizioni in un ‘ epoca dove c’è una chiara differenza di ruoli. Dalla bellissima elegantissima  e molto sensuale sorella Sophie interpretata da Désirée Nosbusch a quegli prima molto sensuali che seguono quasi un’idea di fetish della prostituta che diventerà per Sisi una sorella aggiuntiva Nanette interpretata dalla ex modella Pauline Rénevier a quegli rigidissimi delle matrone. L’educazione per così dire sentimentale o meglio sensuale di Sisi inizia con la sorella ma continua gitso con questa incantevole ninfa che ricorda il mito della prostituta nella letteratura ottocentesca. È un ruolo forse facile e sotto alcuni aspetti anche quasi antitetico rispetto a quello  della madre rigida con le sue idee di etichetta  che si vede benissimo grazie a coem viene foticome viene fotografata da

Michael Schreitel che fa a mio giudizio un lavoro splendido come elnido coem anche il montaggio di Ronny Mattas Ronny Mattas soprattutto nelel scene conciatore che sono dopo la vittoria sull esercito dei rivoluzionari ungheresi con la relativa impiccagione di questi ma anche nella scena d’azione forse un po’ troppo esagerata.- Qui non vediamo da parte di questa ragazza curiosa e piena di quasi ostinazione nel voler fare quello che vuole interpretala da una splendida Dominique Devenport elegante acerba e piena di vizi un comportamento forse esageratamente tranquillo che per me mal si adattata al personaggio. Si nota la presenza di due personaggi paterni quello che è il militare il gendarme di una restaurazione ma anche di una monarchia l’atletico conte Günter iche ha il volto roccioso e spigoloso di David Korbmann ma anche il padre vero il conte Maximiliam ha sia il volto sofferente che le capacità di Marcus Grüsser. Uomo di mondo borghese nel senso di popolar per me ee rme rappresenta la fine di quella idea di pace sociale romantica. Non è un democratico in se stesso ma più che altro un russoriano e capiamo la sia profonda antipatia per il supposto genero Francesco Giuseppa all’epoca giovane bello e selvaggio come il Sigfrido teutonico che è più che interpretato rappresentato da Jannik Schümann. Per me si tratta di un ruolo enorme che rappresenta come oltre che in ivar the boneless la tradizione della recitazione espressionista che ci presenta de cattivi che amiamo odiar dalla follia continua. È violento , pomposo in quanto sicuro del suo stato e della sua missione  sboccato , lussurioso ma anche amante del bello umoristico forte , colto anche per la padronanza della difficile lingua ungherese e soprattutto non guarda in faccia nessuno.  Prima il gesto di non concedere la grazia a uno dei rivoluzionari ma anche quello di non malmenare il nipote dello Zar oltre ogni maniera sono gesti di violenza. Peró è anche coraggioso e superstizioso un personaggio che per certi aspetti sembra essere uscito da un poema epico nel pieno del 1800. Magari non simpatizziamo ma lo possiamo capire e quasi anche approvare. Infrondo non è così distante dal suocero perché segue i suoi principi e la sua dipendenza e questo ci fa meglio apprezzare una certa scena quella del regimento che marcia alla frontiera orinetale dell’impero per impedire ai russi di aggredire gli ottomani. Questi russi che a prezzo di enormi perdite avevano fermato e massacrato senza nessun guadagno per loro la rivolta ungherese. Storicamente come viene detto dal fido conte Günther un errore non da poco perché spiano l’alleanza tra sardo piemontesi e i francesi ma in realtà un atto di affermazione e indipendenza politica. Qui vorrei divagare su un fatto di come il cinema ma anche la serie televisiva può anche diventare una forma di allegoria della relatá Questo ruolo di Jannik Schümann fa di Francesco Giuseppe il re che probabilmente Ludwig di Baviera avrebbe voluto essere e lo mette anche in relazione con altri personaggi storici come l’altro che potrebbe sembrare un padre l’imperatore Napoleone III presentato da Erwin Steinhauer . Chiuso bello splendida cornice dei suoi appratenti del Louvre dove s f0ndevano il roco d, il barocco di luigi XIV ma anche lo stile dello zio Bonaparte oltre che a mangiare dolci quest’uomo osserva e cerca di capire. In un cero modo una metafora dello spetattore.

Robert Fogelberg Rota