Purtroppo é mancato Paolo Taviani

È morto l’ultimo dei miei zi

Il cinema industriale e morale dei Fratelli Taviani

Parlare della morte dei fratelli taviani é un qualcosa che mi fa male perché erano un punto fermo della mia vita. Avevo cinque desideri vincere il torneo di Vienna di spada lunga ma venni battuto da Björn  Rûthe uno degli eredi di mayer, vedere la Sampdoria salvarsi l’anno scorso cosa che non è avvenuto, recitare o quanto meno collaborare con i fratelli Taviani e  che mio padrone si salvasse dal cOVID. Sono andati tutti male e metto i Polo e Vittorio Taviani al secondo posto perché secondo me hanno realizzato sia uno dei più brutti e dei piú belli film della storia Il primo al lo enfates e il secondo le affinità elettive. Nel loro cinema c’era un piacere di cucina casereccia e me li immagino in uan casciana a servirsi cotechini tote e stuzzichini con un buon chianti e poi sorprenderci con il migliore gelato di u8an vicina cittá con un po’ di mirto.  Tutto questo in mezzo a stampe d’epoca mobili danesi e svedesi degli anni evnti e vecchi stampe a anche dstrisci chje mi offrrivo di restaurare  due vecchie sciabole on fornirò un saggio su tutti i loro film ma invece presetero alcuine rilfessioni che iniziano dal film piú brutto di tutti non privo però di alcubne soluzioni interesanti per quello che riguarda la musica la bellissima col0ona sonora di ennio moriccone e alcune icompresioni. Senza la patina eroica o il cinismo di un altro grandissimo regista Luigi Magni i diue fratelli Pisano trattano di uno dei episodi più controversi della storia risorgimentale quando Pisacana sbarco in Italia meridionale per liberare i contadini ma venne massacrato dagli stessi e dai soldati borbonici. Qui manca Sia Pisacane sono quasi assenti i Borbonici anche se arrivano alla fine e abbiamo il rivoluzionario pentito e cinivco interpretato da un Marcello Mastroianni nei papni dell’infiltaro Fulvio  super annoiato e un prete  un bravissimo Biagio Pelligrache riesce a manipolare tutti anche se alla fine sará Cludio Lionello segretamente innamorato di beatrice il ruolo di lea masari malissimo impiegata per altro che manipolerá Fulvio. Il film nonostante un montaggio kdi Roberto Perpignanidiscreto é una caterva di errori sia nelal logica che nella fotografia di cui l’autore é Giuseppe Ruzzolini non é buono ma ha un senso. Ivece il bellissimo le affinitá eletive basato su un racconto di Johan Wolgfard von Goethe é un film che é bello é vivo proprio grazie all’imposivisasione.- la fotografia di Giuseppe Lanci

 É volutamente semplice e sottotono e questo inzio dell’impero o meglio del regno di Tuscia viene reso dal montaggio di servizio di Roberto Perpignani sotto tono semplicissimo. La voce di Giancarlo Giannini non é a differenza di quella di William Holder in barry Lyndon di Stanley Kubrick ironica ma sacrale e il dramma borghese o aristocratica borghese vine trasformato in uan tragedia. Un ‘intesisima Isabelel Huppur Charlotta amam Edgardo Jean-Hugues Anglade mentre un bravvisismo Fabrizio bentivoglio all’epoca giovane speranza del cienam oggi attore di primo pianao ama Ottilia la speldida Marie Gillain ma l’amore si commplicva e in una storia simile a quella di marivaux ci si scambia fino alla tragedia. Il film sembre un divertisemang bello con alcune scene d’impatto vedi il ballo ma a poco a poco divien un affresco di quel periodo storico che ci fa notare alcune semplicitá alcune idee che sono sempre presenti e che a poco a poco lo rendono non solo vivo am perfetto in ogni particoalre. Il costume esatrnea come la recitazione che venne solo cercata in alloenfates che é una recitazione alla bretold Brecht che i Taviani avevano presnatto in “san Michelel aveva un gallo”. Anche se politicamentew molto impegnati i Tavini non sono mai stati propagandisti di sinistra si ma per questo ben consci di numerose contraddizioni di problemi e questi si vedono benissimo i9n coem con il solito montaggio del grande Roberto Perpignini e la bellissima fotografia di Mario masini si tratta di un episodio molto scomodo alcune piccole rivolte armate da parte di anarchici contro il processo di macina fermate da uno stesso contadino questa volta armato di una doppietta volutamente moderna Guelfi che é intepretato da Sergio Serafini contro il protagonista Giulio dove il bravissimo e super poco quotato Giulio Borghi fa il lui un  anarchico che si estranea ripetendo l’infatiöle canzoncina che Giulio da piccolo  Renato cestie era solito ripetere quando era piccolo e veniva punito dalla madre Virgini Virgina Rampogna. Si ribelal prima tradendo l’aristocrazia e poi continuando in uan serie di finte di urli e soprattutto di odio per il mondo che non considera coem piú suo per poi venire smontato dai nuovi sovversivi rappresentati da Giovanni fantoni. La comicitá quasi lazzi rendono il tutto ancora piú estranea perché guarda in un mondo contadino un po’coem in pae padrone con i medesimi montatori e direttore della fotografia e la musica di Egisto Macchi che rende il paesaggio sardo qualcosa di terribile di inquetani. Omero Annuutti che ricordo era giuliano non sardo con gavino lenna autore di questo testo neorealista si scusa e vediamo come il piccolo gavino fabrizio Forte viene preparato a una lotta brutta inquietante contro un mondo una natura che non puó essere addomesticata dalla madre Marcella Michelangeli che lo rapa a zero coem fosse un soldato per poi continuare da garnde in uan situazione molto precaria quando ha il volto di Saverio Marconi e inconterá a militare Cesare che é Nanni moretti come al soloito migliore come attore che come autore. Un film che confesso mi fece arrabbiare ma che ho poi apprezzato e dove il padre non é apdrone ma servo un qaulcosa un padre neagtivo che si trova nella spesierata commedia “Goodmorning babylionia”. Due fratelli muratori toscani il solare Nicola Bonnano intepretato da Vincent Spano e il cupo e ombroso Anmdrea Bonnano un bravisismo Joaquim de Almeida si troavno a Holywwood all’inizio del ‘epopea e conosco nienet poco di meno che DW Grifith un bravisismo il freddo ceh tutti amiamo Chalres dance alle prove pe ril ruolo di Tywin lannister e s’innamorano di due bellezze Edna una giovanissima Greta Scacchi e mabel una bravisisma e bellisisma Désirée Nosbusch e contro tutti riuscierano a fare un miracolo l’elefante di babilonia. Grifith cnon proprio con questo film ma con Judith of betlem prese sapzi al cienam iatliano invenatndo Holluwwod e il cienam italiano poi da garone passando per ogni genere usando la cultuta la letteratura la bellezza e le capaicta artigianlei tipiche della cultura italiana si batte con Hollywwodo a armi pari vedi il western lo storico, il giallo e molti altri ruoli e qui i tavini entano dentro qeusto mondo questa menatlita´ricreandolo e faccedno di Onrmad Bomaiti un vero padre padrone. Tutto finirá quando i personaggi dalla finestra andrano alla vitea reale una vita reale che diventerá un film d’azione la guerra contro i tedeschi sul paiev e la morte sulla telcamera. Prorio alla priam guerra mondiale e a un episodio terribile il genocidio della popolazioen armena pepretatto nell’impero ottomano é dedicato per me il film piú bello e importnate “la maseria delle allodole2. Qui seguimao diverse storie parlalle e come al solito il film é girato benissimo con la musica di Giuliano Taviani che riempie le immagini dá nella pasesaggio burlagro un effetto di riconoscimento e stranemento , il montaggio graffiante e a tratti anche atroce di Roberto pianigiani e la fotografia di Giuseppe Lanci. La vivendo è volutamente al feminile non tanto influenzata dall’amato Tolstoj ma da anton Cechov con le tre sorelle il padre debole e ottuso intepretato Assadour interpretato da
Mariano Rigillo
che non crede all’evidenza la cognata cattiva la moglie del colonello turco uan bravissima Enrica Maria Modugno e il mostruoso perché come i gerarchi nazisti solo burocratico Arkan un bravo André Dussollier e il resto. Dalle donne come Angela molina attrice bravisisma e super valorizzata alle due finte ingenue Armi In- una bravissima Arsinée Khanjian alla forte nunik che é una bravissima Paz Vega. A poco a poco queste vengono portate in un mondo molto difficile ma i Tavini non dimenticano i carenfici spesso involontari coem il giovane innamorato Egon un bravisismo alessandro prezisi e il tero sakris che ha il vosto ben conosciuto dopo il mesteiere della armi il capolavoro di Ermano Olmi di Christo Jivkov convinto della necessitá per rifondare la turchia di sterminare gli armeni anche se chi si autoaccuserá sará proprio uno dei carnefici il duro sergenet Munir che ha il volto di Assen Blatechki.in questo film abbiamo anche un altro personaggio quello del traditore pentito in questo caso Aman il medicante intepretato da Tchéky Karyo. Tutto é semplice ma drmatico la storia si rifa carne ossa e sodfferenza. Purtroppo un film pasato in secondo piano uscito insieme a diteco su . di Esteword e Apocalito otre che a molti altri lavori e questo fece in modo che il film non avese il sucesso sperato anche con l’accusa infamante per l’epoca  207di essere un film fatto solo a uso e consumo della televiosne per altro molto inferiore a resurezione del 201. Si tratat di un ottima produzione ma non ecessionale la fotografia di Franco Di Giacomo

é molto bella  anche la musica di Nicolò Pioavi e il e anche il montaggio di Roberto Perpignini che punat alla spetaccolaritá dell’azione vedi sopratutto le scene della deportazione ferrovairia . Giulia Lazzarini grandissima intepreta tetarale riesce a non essere troppo tearel e nel ruolo della protagonista Katiuscia Maslova Stefania Rocca é bravissima come anche l’uomo per il quale riscia tutto Dimitrof intepretato da Timothy Peach ma al film manca qualcosa uan carica vitale che si trova nel difficile “Cesare deve morire”. Qui il rapporto con al telvisione che secondo me non é per niente deleterio è il rapporto con un certo tipo di telvisne il relaity. Il relity diviene la messa inscena in uan prigione da parte di cattivi veri delinquenti e altro dell’opera di William Shakespeare. Lo si fa in un ottima maniera senza retorica con una fotografia di e il montaggio di che presenta l’opera di Shakespeare con i suoi paralleli tra i

Di Simone Zampagni che alterna il bianco e nero privato ai colori

. L’operazione sará vincente. Tralasciando molti film che spero presto di vedere come Wounderfull Boccaio e di rivedere come kaos e la giara oltre che la “Notte di San Lorenzo” a quello che é un film per me importantissimo .. che tratta il tema della ressitenza. La resistenza intesa in due maniere le vicende dei protagonisti i primi amori le prime emozioni ma anche la genesi politica della repubblica italiana repubblica imperfetta forse ma prima vera struttura a partecipazione popolare. La resistenza spesso riempita di un dibattito strano che condanna il fascismo ma ipocritamente non i fascisti dove personaggi della borghesia romana eredi di una certa italietá propongono “bella ciao” usata unicamente perché la colonna sonore della “casa di pape” serie televisiva a favore di una certa visione semplicistica della resistenza per appoggiare chi combatte nel nome dell’occidente contro gli eredi di quegli che permisero agli occidentali di vincere il nazismo vien presenta senza fronzoli. “Rainbow” è una storia sulla resistenza o la guerra civile senza retorica da uan storia d’amore. Il tetro Milton (Luca Martinelli)  uno dei migliori ruoli di un barvo attore forse un po’ troppo gigione ama Fulvia che é la bravissima Valentina Bellè ma a contendersela c’é il brillante Giorgio un  Lorenzo Richelmy in stato di grazia. Questo in un atmosfera da kammerspiel con uan fotografia bella é severa di Simone Zampagni in un modo che è arcaico ma anche contemporaneo nel tempo e senza tempo. Resta il dolore per la perditá di due grandi inteletuali organici ma anche la consepevoleza di vedere i loro fillm

Robert Fogelberg Rota