Perfetto

Perfetto pochi altri aggettivi

Devo ammetere che uno spetaccolo di Castellito ottimo attore che ebbi il piacere di consocere per il film... e con Maria Vera Ratti attrice italiana che metetre insieme la sensualitá di Sofia Loren , l’impegno e la capacitá tecnica di Carla Gravina con la forza e il carisma di Eleonora Dusa parte ben che favorito in uan mia recenzione ma pensandoci bene e leggendo l’opera di Eduardo DeFilippo Sabato domenica e lunedì potevo nutrire dei dubbi anche per il fatto che la Ratti dovesse intepretare Giulianella. Non racconterò la trama ma giulianella é una nonna o anche madre di mote veline che non prende un prob´vino per un viso poco fotogenico e soprtautto per una dizione italiana non coretta. La ratti ha un viso che é quello di mona Lisa del Giocondo messo insieme a Greta Garbo e la dizione é perfetta ma passa anche questo in un ruolo che é super che mostra la rivoluzione di De Filippo nei confronti del teatero classico napoletano. Possiamo utilizzare la parola classico ma é ridutiva perché tutto in uan villa paradisiaca della famiglia priore ricorda il rocco napoletano . Come noto sotto alcuni ministri i re borboni ta 1700 e 1800 durnate l’antico regime riuscirono a portare Napoli a liveli eccelenti ma non a dare alla capitale del regno partenopeo una struttura moderna. Per l’immagine dell’Italia del boom economico napoli e tutto il sud furono negleti solo in gardo di ottenere un certo apporto di mano d’opera a poco prezzo che per tutti o quasi valeva poco ma molte delle banche che anche finaziarono il miracolo economico del nord si basavano anche sui capitali dei Petrillo . Giulianella é il simbolo di tutto questo con la sua grazia la sua eleganza un po’ twiggy e un po’ Monica Vitti ma superiore a entrambela sua ironia ma anche uan certa dose d’infatilismo di non credere in se stessa. Nell’intepretazione du ,,, il fidanzato diviene qualcosa di semplice di buono di ecessivamnet stupido uan specie di macchieta figura speculare a un altra persona buonissima il ragioniere dei polipi. Tutte le schermaglie potrebbero essere nenache viste ma giulianella ha bisogno di conoscere di dover essere approvata da tutti. Il carattere e qui De Filippo fa sua più di ogni altro drammaturgo italiano sia a lui precedente che sucessivo la lezione di goldini un ridicolo molto uamno traccaito con ironia che condurá quello che poteva essere un dramma invece sul binario della commedia. Iun dialogo quello del apdre che é un capolavoro di naturalezza. Giulianella parla in italiano coretissimo quasi magico perché l’italiano e solo italaino a teatro e si spiega trova quello che c’é di male proprio con il ridicolo. Un ridicolo che é evidenzaito ma sempre umano sempre possibile e immaginabile. La maschera di Pulcinella intpretata dallo zio personaggio ai margini ha questa carateristica la deformitá ma anchel’essere mezzo uomo e mezzo bestia imborghesito forse senza camerini ma anche é sempre presente capace anche di comuoverci o meglio ricordare la nostra infanzia  ll pesonaggio di Don Perlitto inetretato da Sergio Castellitto e nel “lavoro” del divo molisam´no per la regia del aprtenopeo DE Angelis un pesonaggio molto completo difficile che esce da quello che poteva essere la maschera di Edoardo e é ancora più che Giulianella il vero e proprio matatore di uno spettacolo molto ben studiato dove la naturalezza é resa dallo studio. Castellioto presnta un uomo scontroso irritante a tratti anche grotesco e infingardo. Si vede fin dall’inzio coem i diversi lazzi esecguitei con al musica di Fred Buscaglione tu sei piccolo quando si muove con un P38 e poi cercando di buttare adosso all’ingeniere il fratello della seveta un coloso con la bizzara idea di raparsi a zero per provocare illarita e prendere qualcuno a mazzate. uN ruolo molto particolare come anche quello della serva  che servono per collegare il piccolo mondo dei perilo a un presiso e più importante tessuto urbano quello della Napoli del dopoguerra. Non è una concidenza che .. é stato deportato dai nazisti un qualcosa che ricorda il ruolo di Napoli coem prima cittá europea che si ribello al nazismo. Da noatre che il colosso viene disarmato dall’ingeniere personaggio accompagnato dalla moglie ambiguo per diversi motivi il primo e che e vermante evidente il secondo quello con qui lavore uan centrale idroeletrica al Volturno che probabimente rovinerà la zona. Altro personaggio ambiguo é il figlio Roberto con la moglie la perfettina Maria carolina e il bamboccione il nipote riempito di punture. La sorella di Don Perilo magistralmente intpretata da Maria Rosaria Omaggio é un personaggio interessante. Ifuma la pipa coem uan donna olandese (un’- altra cittá che ha avuto rapporti non da poco con napoli ed é vissuta in una relazioen extra cognugale pur amando e rispetando il marito un qualcosa che non era all’epoca ben visto. Nel suo persoanggio la fotografia di Paolo Carnera combacia in maniera particolare e bellissima con il montaggio dell stesso e riesce a dare ancora più forza e diviene una delle più belle cose di questa messa in scena come quello che é il personaggio con il quale ci possiamo idetificare di più Donna Rosa intepretata da fabrizia Sacchi. È un attrice strardinaria  capace più di ogni altra di dare sia una certa sensualità ma anche un ‘elganza ha un ruolo sia popolare che brghese. È una persona particoalr e si vede nel come a poco a poco prapar nel calderone il ragù una pozione molto particolare quasi magica legata a quel mondo ancestraele e feminile. Possiamo subito intuire coem Donna osa sia sempre vissuta ai margini della famiglia all’ombra del marito nonostante che sia uan donna di testa una donna che poteva ottenere di più. Il merito degli intepreti è il riuscire a portare una dose di commedia un qualcosa di leggereo in un opera che é anche è soprattutto serissima piena di un risetimento nei confronti di uan societá che sembra opprimere. C’é una battuta che é particolarmente importante quando il “Pulcinella “ dice chiaramente che Giulianella dovrebbe intepretare l’ingenua e dalla sua ingenuita viene quello che é il consiglio più saggio ovvero il parlare il dire il giusti. Molto interesante é la presenza del camello o dromedario dir si voglia che é un animale inusuale ma non troppo che vuole presentare coem la natura sia sempre presente e la poszione di Napoli come crocevia quasi cravaniero  Uno spetaccolo bello interessante pieno di froza entusiasmo eleganza e anche uan sana vena di comicità con la voce della settim a egnimista alla fine uno spaccolo che traghetta nel 2021 tutta la grande arte di Edoardo DEFilippo

Robert Fogelberg Rota